Appello alla gioventú italiana

ALCIDE DE GASPERI

Lo so: per mettere in piedi una nuova armata nazionale, che sviluppi organicamente e con rinnovati criteri quello che fu il corpo italiano di liberazione, si dovranno creare delle condizioni che non dipendono dalla nostra volontà.

È certissimo però che tali premesse non si raggiungono né si facilitano discutendo appassionatamente nella stampa e nelle pubbliche riunioni i nostri rapporti di fiducia con gli alleati.

Qui giova soprattutto il fatto: la presentazione alle armi, attuata con disciplina, con fede, con consapevolezza.

Bisogna uscire dal circolo vizioso delle reciproche diffidenze; e se n’esce solo con un gesto collettivo, il quale dimostri che la nazione italiana, cosciente del suo destino, nonostante tutte le sue sofferenze, risponde alla chiamata di questo storico momento.

La gioventù deve guardare in faccia alla sua grande e decisiva missione e rispondere in massa con un atto di suprema dedizione alla patria.

Niente recriminazioni di parte che alimentino i sospetti e le diffidenze, niente condizioni che vengano, se pure a torto, interpretate come mancanza di fede.

«Res nostra agitur»; al di sopra dei partiti e delle mutevoli circostanze politiche sta l’Italia; bisogna raddrizzare, ancora all’ultimo momento, il suo destino avvenire.

Cominciate con quest’atto di fede e di sacrificio, o giovani, e il resto vi sarà dato.

Il vostro atto di energia e di disciplina supererà le difficoltà che incontriamo.

Lo spirito piegherà la materia alla vostra fede sicura, alla vostra volontà di combattere a qualunque costo, in qualunque condizione per liberare e riunire entro le frontiere il nostro diletto paese. Alleati e popolo italiano non negheranno certo il concorso delle armi dell’organizzazione adeguata, del sostentamento delle famiglie.

E la vittoria sarà vostra!