Alla cara popolazione di Napoli,
Figlio del popolo, è con vero rispetto ed amore ch’io mi presento davanti a questo centro imponente di popolazione Italiana, che molti secoli di dispotismo (servaggio – sostituito – Ndr.) non hanno potuto ridurre ad umiliare ed a piegare il ginocchio al cospetto della tirannide.
Il primo bisogno dell’Italia era la concordia, il secondo l’unità della grande famiglia Italiana; oggi la Provvidenza ha provveduto alla concordia colla sublime unanimità di tutte le provincie alla ricostituzione nazionale; pel secondo essa diede al nostro paese Vittorio Emanuele, che noi possiamo da questo momento, chiamare il vero padre della patria Italiana. Vittorio Emanuele, modello dei Sovrani inculcherà ai suoi discendenti il loro dovere per la prosperità di un popolo che lo elesse a capitanarlo con amore vero, con frenetica devozione.
I sacerdoti Italiani, consci della sacra loro missione hanno per garanti del rispetto con cui saranno trattati, lo slancio, il patriottismo, il contegno veramente cristiano di numerosi loro confratelli, che, dai benemeriti monaci della Gancia ai generosi sacerdoti del continente Napoletano noi abbiamo veduto alla testa dei nostri militi sfidare i maggiori pericoli delle battaglie.
Io ripeto : la concordia è la prima necessità d’Italia. Dunque i dissenzienti d’una volta, che ora sinceramente vogliono portare la loro pietra al patrio edificio, noi li accoglieremo come fratelli.
In fine, rispettando la casa altrui noi vogliamo essere padroni in casa nostra che piaccia o che non piaccia ai prepotenti della terra.
Alla popolazione di Napoli dopo il suo ingresso
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